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Siccardi, Giuseppe.

Giurista e uomo politico italiano. Laureatosi in Giurisprudenza a Torino, entrò nella magistratura piemontese nel 1829, dove coprì cariche di alto livello, per divenire, nel 1847, membro della Corte di Cassazione. Nominato guardasigilli e senatore del Regno nel dicembre 1849, nel 1850 S. presentò alla Camera le note leggi, dette appunto “siccardiane”, che sancivano il carattere laico e liberale del nuovo Stato. La prima legge decretava l'abolizione del foro ecclesiastico e delle immunità godute dai religiosi; la seconda vietava alle manimorte, laicali o ecclesiastiche che fossero, l'acquisizione di beni stabili per donazioni tra i vivi o per testamento senza l'approvazione del re; la terza, infine, aboliva le pene che, fino ad allora, nel Regno sabaudo, erano state comminate a chi non osservava le principali festività religiose. Un anno dopo la sanzione reale delle leggi, S. si dimise da ministro, per ritornare alla Cassazione (Verzuolo, Cuneo 1802 - Torino 1857).